mercoledì 5 giugno 2013

Ora non ho più scuse!

E rieccomi qui a chiedere scusa per la mia lunga assenza che si è protratta per più di quanto avessi immaginato!
La motivazione è sempre la stessa: troppo tempo fuori casa, quando arrivo sono troppo stanca e non riesco nè a ritrovare l'ispirazione che magari mi aveva colta durante la giornata,  nè la forza per fare nullandi utile!
Viviamo una vita con ritmi troppo frenetici, la verità è questa.
Ci svegliamo la mattina e pur essendo in orario, siamo già in ritardo.  Se poi durante il tragitto da casa a lavoro bisogna inserire anche qualche commissione, ecco che la situazione può sfuggire completamente di mano.
Ne è un esempio quello che è successo ieri, un altro bambino dimenticato in auto da un padre non degenere, ma solo troppo stressato.
Verrebbe da dire: "se era in ritardo, aveva solo da svegliarsi e partire prima da casa!" Ma giudicare a volte è troppo troppo facile e soprattutto inutile.
Molti miei amici cercano di svegliarsi prima la mattina, ma se gli orari sono slittati come fare? Mi spiego meglio facendo un esempio concreto:
Un mio amico carissimo si alza tutte le mattine alle 6.45,  si fa 16 km in auto col traffico del mattino per andare a lavorare arrivando giusto giusto per le 8 circa, ora in cui deve entrare a lavoro da contratto.  Solitamente dovrebbe uscire verso le 17, ma tra una cosa e l'altra son sempre le 17.30 circa e, quando non trova troppo traffico, arriva a casa per le 18.  Questa,  però,  non è quasi mai la prassi che si verifica perché un giorno sì e uno no, il mio amico deve fermarsi a lavorare di più uscendo tra le 18.30/19. Ciò significa che non arriva a casa prima delle 19/19.30 e se per qualche malaugurato motivo deve passare ancora a far la spesa ecco che il rientro è previsto per le 20/20.30 e la cena non è pronta prima delle 21/21.30.  Concediamogli due ore di tempo per rilassarsi,  vedere un film, leggere,  ecc...? Poco o male prima di mezzanotte è difficile che dorma, per poi svegliarsi la mattina e ricominciare tutto come il giorno prima.
Il problema è che il mio amico non è l'unico a vivere così.  Per il mio lavoro capito spesso in supermercati e sapete qual è l'orario di maggiore affluenza per chi non è pensionato?  Il tardo pomeriggio dalle 17 alle 19.30 .
E quanta gente che va di fretta! Inseguita da quella folle bestia che è il tempo, schiacciata da quella frenesia senza senso, senza via di fuga perché l'altra alternativa è sacrificare la pausa pranzo, non mangiare e fare le commissioni in quella scorsa di concessione temporale,  per andare in posti dove altra gente sta saltando il pranzo per farsi trovare pronti ad accogliere gli sfortunati compagni di questo viaggio nel tempo ristretto, come i caffè che bevono per tenersi svegli e non crollare.
Ma l'essere umano non è un robot e prima o poi crolla per forza. E stiamo già crollando, come dimostrano ogni sera i tg.
E il bello è che ci stiamo sfinendo per pochi euro, per poterci comprare quei pochi oggetti che poi a momenti non abbiamo nemmeno più il tempo di usare.

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