domenica 25 marzo 2012

Be Boosheid vs Herbalife

Ed eccoci tornati al tema iniziale di questo blog: le offerte di lavoro!
Oggi in particolare vi voglio raccontare le mie esperienze con una particolare azienda che opera anche in Italia: Herbalife.
Chi cerca lavoro in questo momento sicuramente avrà avuto occasione, in un modo o nell'altro, di parlare con questi maniaci del benessere.
Il problema di questi signori appartenenti alla "setta" Herbalife (vanno anche in giro con tanto di spillette con su scritto "Herbalife"!!) è che non sono in grado di pubblicare un annuncio di lavoro che sia serio!

"Cercasi dirigente", "Lavoro per imprenditori", "Supervisori"...

Questi sono tre esempi (realmente letti) di inserzioni trovate. Il problema? E' che una volta contattati gli inserzionisti viene sempre fuori che il lavoro non è quello promesso dall'annuncio!
Già in passato avevo avuto a che fare con questi elementi, quando ancora lavoravo come giornalista e cercavo giusto un lavoretto part time per arrotondare.
Ricordo ancora di esser andata direttamente a casa dell'inserzionista, di cui non farò il nome per evitare guai, per sapere di cosa si trattava. Oggi penso che risponderei un bel  "vada al diavolo" a chi pubblica annunci di lavoro vaghi e poi non si degna nemmeno di spiegare a grandi linee, ma al tempo ero ingenua e mi attraversai quasi tutta la città per andare a fare questo "colloquio al buio".
Dopo che la signora che aveva pubblicato l'annuncio mi spiegò che si trattava di un lavoro di vendita (al tempo era pure quasi porta a porta) e che prima dovevo pure comprare io stessa i prodotti e provarli, presi tempo dicendo che volevo pensarci e che mi sarei fatta sentire io.
La sera, essendo io una persona molto educata e di parola, ricontattai l'inserzionista per dirle che non ero interessata, spiegandole anche le motivazioni e la signora mi liquidò con un "peccato, però va bene".
Il giorno dopo vengo nuovamente ricontattata dall'inserzionista che mi chiede perché io non volessi accettare il lavoro, che era un vero peccato, perché avevo proprio l'aria di essere portata e se volevo pensarci ancora... Insomma, per farla breve, venne fuori che la sera precedente non avevo parlato direttamente con lei, ma con sua figlia, la quale si era finta la madre senza nemmeno prendersi la briga di riferire bene quanto le avevo INVOLONTARIAMENTE detto.

Da allora ho sempre evitato gli annunci Herbalife, anche se più volte mi è capitato di "incontrarli" lungo la strada della ricerca di un impiego e tutte le volte, purtroppo, ciò avveniva perché chiedevo informazioni riguardanti annunci sempre molto vaghi e pieni di troppe belle promesse.

Il top, però, l'abbiamo raggiunto l'altro giorno, quando un'altra signorina mi contatta telefonicamente perché avevo risposto ad un annuncio per un lavoro di supervisore.
Ovviamente sull'annuncio non compariva affatto il nome dell'azienda, né la ragazza si preoccupa di presentarsi subito.
Mi chiede se stessi già lavorando e io rispondo di sì, ma che non ho alcun vincolo (e magari averceli, significherebbe avere un contratto di lavoro "importante"!); quindi la signorina mi ribadisce il fatto che stanno cercando un supervisore e mi chiede se io avessi esperienza nel settore e nelle vendite. Rispondo che ho esperienza in entrambi i campi e, un po' insospettita dalla richiesta di esperienza di vendita, chiedo il nome dell'azienda. Presto detto: di nuovo Herbalife!
Quasi mi metto a urlare, ma dato che ero al supermercato e non potevo farlo, ho deciso di vendicarmi facendo un po' il troll. Conoscendo bene il modus operandi dell'azienda, è stato decisamente facile!
La signorina, infatti, mi chiede se sono disponibile ad un colloquio, ma io le chiedo prima qualche delucidazione sul lavoro, tipo gli orari e la paga prevista e già la sento tergiversare. Mi dice che si dovrei dirigere un team di venditori, io le chiedo quanti venditori ci sono già e a quel punto sento che comincia a bofonchiare che lei non sa rispondermi bene. Insospettita ancora di più le chiedo se il team è già creato o meno e la signorina borbotta ancora che dovrei parlare col responsabile al colloquio di questo!!
Avrei pagato per vedere la sua faccia mentre le dicevo inviperita: "Ma cavolo signorina, lei lavora lì, saprà bene se esiste già una squadra di venditori o meno; non dica simili fesserie, la prego!"
E così viene ovviamente fuori che il team non solo per ora non c'è e l'avrei dovuto creare ex novo io, ma anche che il lavoro proposto era per un venditore e solo in un secondo e remoto momento sarei stata promossa a supervisore!
Ho inferito ancora dicendole: "Si rende conto che lei mi chiede di lasciare il mio lavoro per diventare un venditore autonomo, senza garanzie? Io ho inviato il mio curriculum per un posto di supervisore, se fosse stati chiari da subito, chi vi avrebbe mai contattati???"
Umiliatissima, la ragazza ha farfugliato qualcosa a proposito di "step aziendali" e io le ho chiaramente detto che me ne fregavo dei loro step, avevano solo da essere onesti da subito.
Una soddisfazione, vi dico, una vera soddisfazione maltrattarla e smascherarla così!

Quindi questo post non serve a sfogarmi, in realtà, ma semplicemente a mettervi in guardia, in modo da sapere cosa vi aspetta quando vi capiterà di avere a che fare con questi signori!
Se certa gente imparasse ad essere chiara da subito, forse sarebbe meglio per tutti no? Si eviterebbe di perdere tempo in due, oltretutto! Far colloqui a chi è realmente interessato a vendere non sarebbe più semplice per tutti? Mistero!
La cosa assurda poi, è che i prodotti di Herbalife funzionano davvero su chi li usa, quindi non capisco perché un'azienda che vende prodotti seri e affidabili debba letteralmente sputtanarsi così!




lunedì 19 marzo 2012

Ipocrisia italiota

Proprio l'altra sera mi ero inalberata contro lo spot pubblicitario della nuova Fiat Panda.
Non perché io non sia una particolare stimatrice dell'industria automobilistica Italiana, ma per l'ipocrisia oltretutto melensa che lo spot trasmette.
Proprio quando stavo per chiudere facebook e iniziare a scrivere il mio post a riguardo, trovo un articolo scritto da un altro Torinese, che evidentemente si è sentito preso per i fondelli tanto quanto me e ha dato voce ai miei stessi pensieri.
Così è inutile che io riscriva un post identico a quello di qualcun altro, ma vi lascio il link all'articolo:

http://www.perotorino.it/blog/item/3-lipocrita-amor-di-patria-delle-pubblicit%C3%A0

Al post linkato posso solo aggiungere che la maggior parte degli Italiani anela al patriottismo solo quando gioca la Nazionale di calcio, indi per cui sono ancora più sconcertata dai pubblicitari...

giovedì 15 marzo 2012

Dov'è finito il divertimento?

Ora so già che questo post scatenerà una sfilza di polemica anche tra i miei amici.
Non vogliatemene, ma c'è una cosa che proprio non capisco e mi lascia perplessa ogni volta che mi trovo in questa situazione: le nuove uscite del sabato sera.
Orde di ragazzi e ragazze, ragazzini e ragazzine torinesi di tutte le età, che passano l'intera serata in piedi al bar con un cocktail in mano; la cosa drammatica è che trovano questo estremamente divertente.


Ultimamente mi capita di fare un lavoro che mi costringe a stare quasi otto ore di fila in piedi e vi posso garantire che non c'è nulla di divertente. Per lo meno vorrei non dover passare anche le sere di relax in piedi!
Direi che forse sono troppo vecchia io e che "ai miei tempi" ci si divertiva diversamente, ma purtroppo non sono solo i ragazzini più piccoli di me a passare così le serate libere, ma anche persone molto più vecchie di me!
L'ennesima moda stupida che importiamo dalla Spagna, in particolare da Barcellona forse?
Ma perché copiare un qualcosa di stupido? Perché non siamo mai in grado di inventare noi qualcosa di nuovo a Torino? 
Cosa ci trovate di bello nel passare una serata in piedi e spesso in mezzo alla strada?
La foto mostra persone in maniche corte e si potrebbe supporre che ciò avvenga solo d'estate, ma sapete bene, invece, che questo nuovo concetto di "divertimento" è applicato anche in pieno inverno.
Sarà che non mi piace bere, sarà che non mi piace stare in piedi, sarà che mi scateno molto di più ballando o ascoltando un bel concerto... saranno tutte queste che non mi fanno capire più i Torinesi e il loro concetto di divertimento.
Neanche in discoteca non facessero più bere... o si è arrivati a questo perché così si può fumare liberamente essendo all'aperto? Si stesse poi almeno comodi! Ma no! E'  tutta una ressa di gente accalcata davanti al bancone, con la musica altissima, così non si riesce nemmeno a parlare liberamente.
Allora qual è il senso? Che razza di serata si pensa di aver trascorso? Cos'è che mi perdo di tutto questo che mi fa sembrare la faccenda un'emerita cazzata invece che una cosa bella?
Il top l'ho passato sabato sera scorso: sono stata in un posto ad Avigliana, un paesino poco lontano da Torino, dove ci sono anche due laghi. Questo locale si trovava proprio di fronte ad uno dei due laghi. Ero curiosa perché sapevo che prima lì c'era solo un bar sgangherato, quindi volevo vedere come l'avevano modificato... e di fatto si trattava ancora di un bar, che un paio di volte a settimana organizza eventi. -.-
Posti a sedere praticamente zero, ma almeno avevano organizzato un dj set, quindi qualcosa c'era: peccato che 3/4 dei presenti fossero fuori, in piedi, a parlare di nulla. Ovviamente faceva freddo fuori e così eravamo tutti radunati intorno ad un bidone che conteneva un fuoco, proprio come i migliori barboni del Bronx!
Ho resistito un'ora circa, giusto perché ero in compagnia di amici che avevo comunque piacere di vedere al di là del posto, poi sono letteralmente scappata. 
Non sono tornata a casa sentendomi più rilassata o svagata, ma in compenso puzzavo di fumo e mi bruciavano gli occhi per la troppa vicinanza al fuoco.
Onestamente, ditemi, siete convinti che sia io nel torto? Se sì, sono davvero curiosa di sapere cosa mi sfugge di tutto questo nuovo concetto dello spasso. 
Illuminatemi, perché di questo passo il mio tasso di asocialità raggiungerà le stelle e poi sarò ancora molto, ma molto più arrabbiata di prima! ;)




giovedì 8 marzo 2012

8 marzo

Ok.
Una cosa che mi manda letteralmente fuori di testa dalla rabbia è la festa di oggi, 8 marzo.
La festa della donna, viva la parità e via dicendo...
Già che parliamo di parità, il giorno in cui festeggeremo anche la festa degli uomini, forse a quel punto inizierò a crederci un po', per ora non vedo quasi mai uguaglianza tra maschi e femmine, indi per cui già parto scocciata.
Arriviamo alle mimose, questi cavolo di fiori gialli... già io non amo ricevere i fiori in regalo, ma vogliamo parlare dei rametti scadenti che circolano in giro già dal 7 marzo?!! Che poi qualcuno dovrà spiegarmi com'è possibile che i venditori ai semafori siano già equipaggiati il giorno prima!!!?!
Ma torniamo a noi.
Abbiamo detto: finta parità tra i sessi e rametti di fiori puzzolenti.
Arriviamo al pezzo forte? Al vero motivo per cui sono arrivata a detestare letteralmente questa festa e a ignorarla completamente? So che siete curiosi, è il motivo è.... LE TARDONE IN LIBERA USCITA!
Le chiamo "tardone", ma poi purtroppo non si tratta solo di vecchie signore, ma di tante donne frustrate di tutte le età che pensano serva un giorno del cavolo su 365 per divertirsi e sentirsi appagate!
Una mentalità veramente retrograda e tutt'altro che degna di lode, indi per cui considero "tarda" chi ragiona così, abbia essa 65 anni o 20.
Un dubbio che ho sin da bambina è se codeste galline son frustrate tutto l'anno o credono veramente di potersi divertire tra donne SOLO questa stasera. A volte mi son persino immaginata che magari qualcuna di queste non potesse uscire per i fatti suoi negli altri giorni e l'8 marzo sia l'unica sera in cui il marito/fidanzato le dà la "libera uscita". In questo caso sarebbe decisamente sarcastico parlare di "parità", ma forse sarebbe una spiegazione logica! Insomma qualcosa non torna.
PERCHE' LE DONNE DEVONO FAR FESTA GUARDANDO STRIPTEASE DI DUBBIO GUSTO IN QUESTO GIORNO DEL CAVOLO?! E soprattutto perché poi criticano gli uomini quando lo fanno a loro volta? Non è che vederlo una volta o cento faccia differenza, se si condanna moralmente una cosa, la si condanna sempre!
Ne esco matta da questo giorno, come tutti gli anni.

E cosa scopro poi oggi? Che anche le origini di questa festa, in realtà, son ben confuse! Non è vero che ci fu un incendio in una fabbrica a inizio del 1900 dove volutamente uccisero delle donne che vi lavoravano! Secondo wikipedia si fece confusione con l'incendio realmente avvenuto il 25 marzo del 1911, in cui comunque morirono molte donne immigrate di origine Europea.

Vi lascio i link, per i più curiosi:
http://it.wikipedia.org/wiki/Giornata_internazionale_della_donna#L.278_marzo_1917
http://it.wikipedia.org/wiki/Incendio_della_fabbrica_Triangle

Ora, io so che non tutto ciò che c'è scritto su Wikipedia è verbo, che le notizie si possono modificare, eccetera, ma quando ci sono fonti solitamente quanto viene riportato è attendibile e così io rimango con ancora più dubbi e malumori di prima.
Non solo è una festa che diventata la parodia di se stessa, ma si basa anche su una storia sbagliata tanto per avere un pretesto!?!
Chissà se tra un paio di lustri festeggeremo qualche cosa in ricordo del rogo di Silent Hill... ! Sai la fregatura quando scopriranno che era solo un videogioco e non era una storia vera?
Però tanto avranno già messo in moto la macchina del commercio e la festa sarà consolidata, perciò festeggeremo tutti Alessa come se fosse realmente esistita!

Ahi noi.
A questo punto l'unica cosa che mi resta di vero di tutta questa storia è la situazione lavorativa della donna e quella ad oggi è veramente poco diversa da quella di inizio '900!
Altro che festeggiare!
Teniamo i festeggiamenti per quando le cose cambieranno davvero e possibilmente in meglio!!
Questo è il mio augurio, per tutte le donne.






lunedì 5 marzo 2012

La vecchietta molesta

Perdonate la lunga assenza!
Non che mi sia dimenticata di questo blog, anzi!
In questi giorni ho iniziato a lavorare come dialogatrice, così mi ritrovo in giro per i vari supermercati a rompere le scatole ai passanti.
Questo è un lavoro che mi fa incontrare almeno 1000000 casi umani in un solo giorno e con i casi umani arrivano, ovviamente, anche i motivi per innervosirsi.
Oggi mi arrabbio con i vecchi.
Già nel post precedente si era parlato di vecchi "malefici" e devo dire che in questa settimana sono rimasta piuttosto sgomenta dalla maleducazione dilagante di certi anziani!
Tralasciando il fatto che molti non rispondono nemmeno al "buongiorno" e al "buona sera" - uno può anche non essere interessato ad ascoltare, ma rispondere al saluto penso non costi molto, specie considerando che la maggior parte delle persone le salutiamo per pura cortesia! - il caso più eclatante e divertente è capitato mercoledì mattina all'uscita del supermercato.
Arriva una signora che avrà avuto circa 200 secoli, instabile come una piantina al vento e con la lingua perennemente di fuori.
Nonostante ci fossero tante altre persone che, come lei, dovevano portare la spesa fuori e avrebbero potuto aiutarla, la linguacciuta vecchietta sceglie proprio la sottoscritta per chiedere aiuto, incurante del fatto che stessi lavorando e lanciandomi quasi il carrello addosso.
Normalmente mi sarei girata malissimo, ma a questa signora era veramente impossibile dire di no: sembrava così debole e delicata, faceva tenerezza!
Ma l'apparenza inganna!
Non appena mi sono avvicinata al carrello per tirar su le borse della spesa, la veneranda anziana si gira malamente dicendomi che quello poteva farlo benissimo da sola!!
Nonostante la cafonaggine dimostrata, le porto fuori il carrello e l'aiuto anche a scendere dalla piccola rampa presente all'uscita e a quindi faccio per rientrare, ma la signora mi afferra per il braccio e mi spinge avanti col carrello. Quando vedo che non c'era nessuna macchina ad attenderla (l'idea che potesse guidare mi faceva raggelare il sangue, tuttavia speravo che ci fosse almeno qualche badante fuori in attesa con l'auto in doppia fila) le chiedo dove avesse intenzione di andare con me e col carrello e la signora mi risponde, come se fosse ovvio e dovuto: "A casa mia!"
A quel punto la fermo, fermo anche il primo passante - per fortuna era una zona tranquilla piena di persone che si conoscono a vicenda - e me ne sono tornata indietro a lavorare.
Non sono un mostro, ma non sono nemmeno una persona fantastica e soprattutto non sopporto le prepotenze che siano da parte di una bambino o di un'anziana signora.
Già esponevo a un rischio andando in giro con la divisa e il badge del lavoro, ma che la mia gentilezza fosse ancora un atto dovuto e obbligato no, tanto più visto il modo arrogante con cui si era rivolta ogni volta che mi aveva detto qualcosa!
E non iniziate a dirmi che sono crudele, di immaginarmi se fosse stata mia nonna o mia madre in futuro perché vi dico già da subito che 1. mia madre non avrebbe mai lasciato mia nonna sola tutto il giorno in quelle condizioni e 2. idem lo stesso io con mia mamma.
E' indubbio che sia giusto aiutare gli anziani in difficoltà e son stata ben contenta di farlo, ma questo non li autorizza a trattare le persone con cattiveria e prepotenza.
Solitamente sono abituata a ringraziare chi mi aiuta, invece dalla linguacciuta signora, che il fiato per comandare l'aveva, non ho ricevuto nemmeno un "arrivederci".
E come dicevo all'inizio, di signore e signori maleducati in questi giorni ne ho incontrati proprio tanti.
Così ho iniziato a chiedermi se queste persone si comportino sempre in questo modo.
Non che sia un problema, anche se la scortesia non è mai una cosa piacevole, tuttavia vorrei solo che questa gente poi avesse la grazia di NON ROMPERE LE PALLE parlando dei giovani d'oggi.
Se l'esempio dato è quello visto in questi giorni, non ci si può certo sorprendere se poi i figli e i nipoti crescono senza avere rispetto per niente e per nessuno!