domenica 4 novembre 2012

Be Choosy

Il ministro Fornero ha detto ai giovani di non essere "choosy".
Già il fatto che un ministro debba usare un termine straniero mi lascia perplessa, perché mi chiedo per quale ragione non possa usare il suo corrispettivo italiano, ma vabbé.
Ma soprattutto il discorso è: MA CHE DIAVOLO DICE caro MINISTRO?
Tralasciamo la mia esperienza personale, questo blog parla da sé di quanto io stessa per prima non sia stata choosy, ma vogliamo, invece, riflettere sul consiglio da Lei dispensato?
E' davvero convinta che per i giovani di oggi sia meglio non essere choosy? Lo chiedo perché proprio oggi, parlando con un esperto di risorse umane, è venuto fuori che io in questi quattro anni ho fatto troppi lavori diversi tra loro che alla fine non mi fanno essere competente in un bel niente, senza contare che chiaramente nessuno di questi lavori fatti finora - a parte la giornalista - si avvicini anche solo vagamente al mio percorso scolastico e universitario.
Questo perché io finora mi sono dovuta accontentare, non sono stata "choosy" appunto, più per dovere che per scelta. I miei genitori hanno fatto fin troppi sacrifici per farmi studiare e anche in ottime scuole, mi sembrava doveroso lavorare una volta conclusa la carriera.
E dato che il periodo non è dei più floridi, quando il giornale per cui lavoravo mi ha lasciata casa a causa dei tagli al personale, non sono stata "schizzinosa" e ho cercato lavoro, anche se non erano nel settore del giornalismo. Il risultato già lo conoscete.
Oggi poi ho fatto un'altra riflessione: ho sbagliato io.
Già perché se invece di accettare qualsiasi tipo di lavoro avessi continuato a lavorare solo nel campo dell'editoria, ora avrei quattro anni di esperienza e non solo uno e sarei quasi un'esperta del settore.
Invece non solo mi ritrovo a non avere un'esperienza lavorativa continua, ma ho svolto lavori che non hanno nemmeno nulla a che vedere con i miei studi, che così hanno perso completamente valore.
Il fatto che io abbia una Laurea, a oggi, è quasi più un difetto che un pregio, perché più di una volta mi è capitato di sentirmi dire che "ero troppo qualificata" per certi lavori, proprio come Winona Ryder in "Giovani, carini e disoccupati"...!
Poi ripenso anche agli  annunci svariati dove cercano un laureato in Economia/ragioniere, come se i due titoli fossero uguali (argomento che ho anche già trattato in post precedenti) e deduco che non poteva andare diversamente in effetti. Se i Laureati si "accontentano" di fare lavori che sminuiscono i propri studi, le proprie conoscenze, alla fine hanno degradato il loro stesso status di Laureati e allora tanto valeva spendere tutti quei soldi per formarsi!
Che per carità, qualcuno potrebbe dirmi che è una decisione personale, invece no, perché poi, purtroppo, la cosa si ripercuote su tutti gli altri.
E sinceramente trovo che sia ingiusto dover spendere ancora tantissimi soldi in master o corsi formativi una volta che ci si è Laureati!
Quindi altro che dar retta al ministro Fornero, ragazzi e ragazze che vi state laureando, siate choosy il più possibile, non rinunciate subito ai vostri progetti, cercate di resistere più che potete prima di sminuirvi.
Perché qui non si tratta più di essere schizzinosi, ma di farsi sfruttare e di buttare all'aria tutta la fatica fatta e che i vostri genitori hanno fatto per voi!

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